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Edoardo Galeano / Questo mondo di merda è incinta di un altro

Ripesco e ritraduco una chiacchierata di Edoardo Galeano con alcuni manifestanti a Plaza de Catalunya, maggio 2011.

Sono stato stato a Puerta del Sol e qui ritrovo la stessa energia e dignità, lo stesso entusiasmo. L’entusiasmo è vitamina E, viene da una parolina greca che significa “avere dentro gli dèi”. E ogni volta che trovo gli dèi dentro una o molte persone, o dentro le cose, la natura, le montagne, i fiumi… beh, mi dico: “Tutto ciò mi stava aspettando, per convincermi che vivere vale la pena”.

Sono molto contento di essere qui, e prima di qui a Puerta del Sol, perchè tutto questo testimonia che vivere vale la pena. Perchè vivere è molto, ma molto di più della meschinità della realtà politica, del “si vince” o “si perde”, e anche della realtà personale, della vittoria o della sconfitta nella tua vita.
Importa poco, rispetto all’altro mondo possibile… che è nella pancia di questo! Questo è un mondo spesso infame, non è certo incoraggiante il mondo dove siamo nati. Però c’è un altro mondo che aspetta nella pancia di questo, un mondo differente e di difficile parto: non è sicuro che nasca. Però di sicuro sta palpitando dentro quello che c’è ora.
Il mondo che può esserci palpita dentro quello che c’è.
Lo riconosco in queste manifestazioni spontanee, quella di Plaza Catalunya, quella di Puerta del Sol. Lo testimoniano anche tutte le altre.
E qualcuno mi domanda “Che succederà? E dopo? Che ne sarà di tutto ciò?”
Io rispondo semplicemente ciò che so per esperienza personale: “Beh… niente… non so che succederà”. E non mi interessa neanche molto cosa succederà, mi interessa quello che STA SUCCEDENDO. Mi interessa il tempo che è, che annuncia il possibile tempo che sarà. Però quel che sarà alla fine non lo so.
Sarebbe come farmi domande ogni volta che mi innamoro, quando vivo fino in fondo un’esperienza d’amore, vera, quando sento che vivo e non mi importa di morire in un momento magico, quando arriva l’amore. L’amore è infinito mentre dura e l’importante è proprio questo, non bisogna pianificare tutto come se tenessimo i conti di una banca. “Vediamo: bilancio, saldo… cosa ci aspetta? Probabilità. Consultiamo le Ragazze Onnipotenti, come Standard & Poor”. Che tra l’altro ha un nome molto eloquente: “Media o Povertà”… Vediamo che dice “Media o Povertà”…
“Vediamo cosa ci aspetta?” E a me che cazzo me ne importa cosa ci aspetta!
Questi tecnocrati ignoranti, che non sanno un cazzo di niente, hanno stipendi immensi, e in ogni crisi che scatenano finiscono per accrescere le proprie fortune. Alla fine sono ricompensati per queste imprese, che consistono nel avere rovinato il mondo.
Questo è un mondo al contrario, che ricompensa quelli che lo rovinano invece di punirli. Non c’è neanche un arrestato a Wall Street tra i banchieri che hanno messo in crisi l’intero pianeta.
E invece ci sono migliaia di persone arrestate per aver consumato marijuana o per aver rubato una gallina.
Questo no, questo mondo al contrario è un mondo di merda. Ma non è l’unico mondo possibile. E ogni volta che mi affaccio in queste belliisime concentrazioni di giovani penso “No, c’è un altro mondo che ci aspetta”. QUESTO MONDO DI MERDA È INCINTA DI UN ALTRO.
E sono i giovani che lo portano avanti, gli stessi giovani che le elezioni dirette da banchieri e politici disprezzano, elezioni in cui i giovani non votano!
Sto venendo dal Cile: due milioni di giovani cileni non hanno votato alle elezioni, e non l’hanno fatto perchè non credono nella democrazia che gli si offre. E ora quanti giovani non hanno votato in Spagna? Non lo so neanche, non sono stati contati, ma tra sei milioni di non votanti spagnoli ci saranno stati un bel po’ di giovani.
E non hanno votato, non perchè non credano nella democrazia, ma perché non credono in questa democrazia manipolata, in questo nome sequestrato dai banchieri, dai politici bugiardi, dagli artisti circensi che offrono una capriola differente al giorno.
C’era un vecchio politico in Uruguay, morto qualche anno fa, che non era affatto un rivoluzionario, anzi un politico inserito nel sistema, ma un uomo che sapeva della vita più di molti politici attuali. Il vecchio Herrera, quando gli offrivano un candidato deputato e gli dicevano “Che ne pensa di farlo senatore?”, lui rispondeva: “No no no, ché questo è un ROTONDO!”. Chiamava “rotondi” quelli che lo diventano a furia di girare.
E la verità è che la situazione politica oggi è un’immensa folla di “rotondi”, che fanno troppi giri. E i giovani avrebbero la colpa di non credere nei “rotondi”? O sono i “rotondi” colpevoli del fatto che i giovani non credano in loro?
Per questo mi piace stare qui, chiacchierare “a tempo perso”… Perchè questo so fare, chiacchierare “a tempo perso”… Se tu mi avessi chiesto di parlare per offrire la mia versione del destino dell’umanità ti avrei detto di no. A me piace chiacchierare “a tempo perso”, conversare con i miei uguali. Perchè siamo tutti uguali, tutti uguali nella lotta per una vita differente.
E spero che tutto questo possa continuare ad esistere, perchè se no per che cazzo continuare a vivere? Se non credo che mi aspetta qualcosa di meglio della mia situazione attuale…
Mi sono fermato a parlare con te per chiacchierare, non voglio dare un messaggio all’umanità. Non sono un grande saggio, per niente.
E oltretutto, detto tra noi, ti confesso che gli intellettuali mi r-o-m-p-o-n-o i-l c-a-z-z-o. Io non voglio essere un intellettuale. Quando mi definiscono “un distinto intellettuale” io dico: “Nooooooo, io non sono intellettuale, gli intellettuali sono quelli che divorziano la testa dal corpo. Io non voglio essere una testa che rotola per il cammino, sono una persona, sono una testa, un corpo, un sesso, una pancia: tutto, ma non un intellettuale!”. Gli intellettuali: personaggi abominevoli!
Lo diceva già Goya: “La ragione genera mostri”.
Attenzione alla ragione. Bisogna ragionare e sentire. E quando la ragione divorza dal cuore, ti invito a tremare. Perchè questi personaggi possono condurre alla fine dell’esistenza umana e del pianeta.
Io credo in una fusione contraddittoria, difficile ma necessaria, tra ciò che si sente e ciò che si pensa. E quando vedo qualcuno che sente solo ma non pensa, mi dico: “Questo è patetico”. Quando invece appare qualcuno che pensa ma non sente, mi dico: “Che orrore! Questo è un intellettuale!”
Che cosa orribile, una testa che rotola! Io non voglio essere una testa. Mi interessa la saggezza che combina il cervello e la pancia, che combina tutto ciò che sono, tutto. Senza dimenticare niente: né la pancia, né il sesso, né la testa che pensa. Che è anche utile, ma con attenzione: la testa che pensa da sola è pericolosa, è come il denaro.
Ora c’è una specie di inno che canta ogni giorno: l’elogio del denaro. Alcuni miei colleghi scrittori la praticano: “Ah, che meraviglia la libertà del denaro!” La libertà del denaro è nemica della libertà delle persone! Facciamo molta attenzione al denaro libero, è molto peggio di un animale selvaggio.
No! Lasciarlo libero no! Ha provocato le peggiori catastrofi dell’umanità.
L’importante è che noi, le persone, siamo libere. E pienamente coscienti che siamo parte della na-tu-ra. Questo è il comandamento che Dio ha dimenticato di impartire: “Obbedirai alla natura di cui sei parte“.
Dio se lo dimenticò perchè era occupatissimo, ma è ora di recuperarlo.

 

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